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Come creare e gestire glossari online. By: Scritto da Marco Cevoli…

  • Come creare e gestire glossari online

    By: Scritto da Marco Cevoli

    Dopo un'estenuante ricerca Qabiria ha trovato uno strumento che permette di archiviare, ordinare e condividere liste terminologiche: Glossword.

    La gestione della terminologia è un problema che prima o poi tutti i professionisti della lingua sono costretti ad affrontare. Se anche voi avete interminabili liste di termini in Excel o in altri formati e siete alla ricerca di un modo efficace di archiviarle, ordinarle e metterle in comune con altri, allora smettete di cercare. Qabiria ha trovato una soluzione che può accontentare la maggior parte dei traduttori e delle aziende di traduzione. Tuttavia, dobbiamo essere sinceri: il percorso per trovare il miglior strumento per creare e gestire glossari centralizzati è stato tortuoso. Forse questo è dovuto al fatto che fin dall'inizio abbiamo stabilito alcuni requisiti imprescindibili che hanno limitato le alternative possibili. Lo strumento avrebbe dovuto infatti avere le seguenti caratteristiche:

    • online, o web-based, o comunque progettato secondo una logica server-client;
    • facile da installare e da usare anche da parte di un utente senza conoscenze informatiche avanzate;
    • in grado di gestire uno o più glossari;
    • in grado di gestire glossari bilingui e multilingui;
    • freeware, od open source o comunque disponibile a un costo accessibile.

    Chiunque abbia speso almeno una mezz'ora su Internet alla ricerca di informazioni al riguardo si sarà reso conto che esistono svariati ambiti di indagine su uno standard di formato con cui creare glossari, o più in generale, raccolte terminologiche, dizionari monolingui, bilingui o multilingui. Il formato «perfetto» è una chimera che ha dato la stura alla creazione di moltissimi comitati, organizzazioni, protocolli: TBX (Lisa), OLIF, SALT, XLT, Geneter, Lexikon (Enlaso), Martif, Termado, XTerm, Matapuna, Omega, Wiktionary, sigle disparate che costituiscono un variopinto panorama in cui è facilissimo perdersi. Inserendo in Google uno o più di questi termini si è sovrastati da informazioni mediamente molto complesse, spesso legate a principi di traduzione automatica e di programmazione informatica. Si badi bene: non stiamo affermando che queste iniziative non abbiano dato i frutti sperati, anzi, tutte sono lodevolissime e degne di plauso, e alcune (ad es. lo standard TBX) hanno portato ordine in un argomento di difficile risoluzione, proprio per la stessa natura sfuggevole della lessicografia. Vi siete mai chiesti, ad esempio, qual è l'elemento minimo di un glossario? Un termine, dirà qualcuno. Sbagliato. Quasi tutti i sistemi usano il «concetto» come elemento minimo. E da qui in poi è tutto in salita.

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